Comunicato SISISM per la giornata Mondiale della Salute Mentale

10 Ottobre 2018: Giornata Mondiale della Salute Mentale

Oggi si celebra la giornata mondiale della salute mentale. La SISISM, come libera associazione di infermieri di Salute Mentale, ad un anno dalla sua nascita, è lieta di festeggiare questo evento ricordando che non è la giornata dei malati di mente, o dei matti, o degli operatori di settore. No! É la giornata della Salute Mentale.
In questa giornata celebriamo un concetto positivo. Non sottolineiamo la sofferenza, il dolore, la vergogna, lo stigma che spesso accompagnano la sua assenza. Oggi non si celebra la lotta contro qualcosa, ma si ricordano i vantaggi, per tutti, della Salute Mentale.
Quarant’anni fa con la legge 180/1978 l’Italia sanciva che la reclusione e l’allontanamento dalla vista e dal cuore di chi non rispettava certi canoni non sarebbe più stato il criterio che avrebbe guidato chi operava nell’ambito del disagio psichico.
E gli infermieri sono stati, con forza, con convinzione, protagonisti di questo cambiamento. Fatto questo che viene troppo spesso dimenticato o sottovalutato. Se è vero che Basaglia, Jervis, Risso, e tutti i loro colleghi conosciuti o sconosciuti a Gorizia, a Parma, Trieste e poi via via che il movimento si affermava e si allargava in altre realtà, hanno aperto le porte dei manicomi, chi ha accompagnato mano nella mano i pazienti, chi li ha aiutati a pulirsi, vestirsi, chi li ha sostenuti sulla soglia dei locali e delle case fuori dalle mura del manicomio, spronati a continuare il loro percorso, incoraggiati e valorizzati ogni giorno a continuare a riappropriarsi della propria esistenza e dignità, sono stati gli infermieri.
E ci riferiamo a tutti gli infermieri. Agli storici infermieri psichiatrici, che hanno permesso agli allora infermieri professionali, con gli educatori (professionali e non), i sociologi, i pedagogisti, gli assistenti sociali, di affiancarli e di insegnare loro ciò che sapevano, impegnandosi a loro volta ad imparare ad operare fuori dalle mura di un’istituzione totalizzante che se da una parte escludeva loro ed i loro pazienti dal consesso civile, poteva essere vissuta (e da alcuni lo è stato) come un luogo di rassicurante disimpegno dal mondo e dai suoi problemi.
E siamo fieri di essere i continuatori di questa esperienza.
Perché essere Società Scientifica significa voler essere professionisti che basano il loro lavoro e la sua evoluzione su prove di efficacia, e si impegnano a modificare le proprie pratiche adattandolo in base a ciò che la comunità scientifica certifica essere di tempo in tempo lo stato dell’arte della professione.
Vogliamo che i nostri colleghi che aprirono i manicomi possano sentirsi fieri di noi. Gli infermieri psichiatrici hanno coscientemente lavorato al superamento della loro figura professionale. Non hanno semplicemente aperto dei cancelli e fatto uscire le persone che vi stavano rinchiuse lasciandole abbandonate al loro destino. Con le forze ed i mezzi a disposizione sono stati al loro fianco nei decenni successivi. E noi con loro e dopo di loro. E ora siamo anche al fianco di tutti coloro che (per fortuna) non hanno mai sperimentato quella condizione ma si sono rivolete ai nostri servizi in cerca di una risposta al loro disagio ed alla loro condizione.
In questa giornata celebriamo questa svolta.
Oggi parliamo di Salute mentale, come obiettivo e patrimonio di un’intera collettività.
In questo momento storico nel quale la paura dei cambiamenti sempre più veloci ed apparentemente incontrollabili fa si che l’egoismo e la diffidenza per tutti coloro che vengono vissuti come strani ed estranei sta riguadagnando ampî spazî di visibilità e sfortunatamente di legittimità agli occhi dell’opinione pubblica, celebrare la Salute Mentale vuol dire ricordare che ognuno di noi ha diritto a sentirsi bene con se stesso e nel proprio contesto di vita ed ad essere rispettato e riconosciuto per quello che è e per quello che sente di essere. Perché ognuno di noi fa parte di una minoranza, se vogliamo cogliere e stigmatizzare solo le differenze. Bianchi, neri, gialli, alti, bassi, uomini, donne, stranieri, autoctoni, migranti e stanziali, giovani e vecchi, omosessuali, eterosessuali o nessuna delle due cose, od entrambe insieme. Ricordiamo e ricordiamoci, che in fin dei conti siamo tutti, in qualche modo, in qualche contesto, minoranza.
Ma noi non dobbiamo mai dimenticare che ognuno di noi è contemporaneamente molte di queste cose insieme, ma che anche solo per economia, tutte queste divisioni possono essere riassunte nella categoria di “essere umano”. Ed allora, ecco che magicamente, chiunque è incluso in questa nuova categoria onnicomprensiva, e questo vale anche per ogni opposto di quelle definizioni che dividevano e distanziavano, ed ogni sfumatura contigua, ed anche la categoria dei malati rientra nella definizione di essere umano, ed allora la prospettiva cambia radicalmente.
La World Federation for Mental Health focalizzerà la campagna WMHDAY 2018 su “Giovani e salute mentale in un mondo che cambia”. L’intento è quello di portare l’attenzione sui problemi che i nostri giovani e giovani adulti si trovano ad affrontare nel nostro mondo oggi e iniziare il confronto con le Istituzioni ed i Servizi intorno a ciò di cui hanno bisogno per crescere sani, felici e resilienti.
I numeri di suicidio e di abuso di sostanze sono in costante aumento e i giovani LGBTQ si sentono soli e perseguitati per il solo fatto di voler essere se stessi. I giovani adulti sono bell’età in cui possono verificarsi gravi malattie mentali eppure a loro viene insegnato poco o nulla sulla salute mentale.
Come possiamo aspettarci che i nostri giovani crescano forti, resilienti e in grado di rompere i cicli di abuso, violenza, uso di sostanze e sovraccarico di Internet? Cosa succede quando un giovane subisce un trauma e poi ancora e ancora? Dov’è l’informazione e la consapevolezza sul benessere mentale?
Noi infermieri di SISISM proponiamo la Salute Mentale come obiettivo e non come un’etichetta, e crediamo che il nostro compito (assieme ed a fianco a tutte le altre professionalità con cui cooperiamo) sia quello di promuoverla e farne uno stile di vita. Per noi prevenire è fondamentale quanto curare e riabilitare. E la paura, l’odio, l’astio, la diffidenza verso l’altro sono certamente sintomi di un disagio che va affrontato con coraggio e determinazione e non nascosto dietro muri e cancelli come fino a quarant’anni fa si faceva con la malattia mentale.
Prevenire vuol dire favorire, creare, valorizzare e mantenere le condizioni con le quali la società nella quale viviamo non alimenti la sofferenze psichica di alcuno.
Ci siamo riuniti in Società Scientifica per offrire la nostra competenza e professionalità laddove serve, con chi serve, consci che offrire cure di qualità non basta. Noi vogliamo migliorare ed ampliare le nostre competenze per offrire alla comunità nella quale viviamo e di cui siamo parte, il meglio che la ricerca e l’esperienza possono offrire.
Noi di SISISM crediamo che operare in un contesto che valorizza gli sforzi fatti da chiunque invece di sottolineare ciò che ancora resta da fare, è fattore decisivo non solo per la riuscita del nostro lavoro, ma anche per la Salute Mentale di coloro che non si sentono o non subiscono un disagio mentale, se vogliono continuare ragionevolmente a sperare che non capiti anche a loro di averlo o subirne le conseguenze negative.
Oggi vogliamo contribuire con il nostro impegno e la nostra presenza a proporre un circolo virtuoso in cui tutti possano giovarsi degli sforzi profusi per promuovere la Salute Mentale, Ogni giorno, tutti i giorni, per tutti.